Google Webmaster Tools, ecco come funziona
Sia che si parli di Google Webmaster Tools, che si utilizzi l’acronimo GWT o la nuova dicitura Google Search Console, parliamo sempre degli stessi strumenti messi a disposizione da Big G per comprendere qual è lo stato del proprio sito internet in termini di indicizzazione SEO, conoscere il traffico su ogni pagina, analizzare questi dati e migliorare la propria presenza online. Come recita il titolo posto in home page di Google Webmaster Tools “Vuoi farti trovare sul Web? Noi ti offriamo gli strumenti giusti.”
L’obiettivo di Google Webmaster Tools
Come abbiamo avuto modo di anticipare grazie a Google Webmaster Tools è possibile analizzare in maniera approfondita il proprio sito, andando a scoprire quali sono le pagine che vengono maggiormente visitate dagli utenti. L’analisi che è possibile effettuare con questi strumenti è realmente approfondita e molto interessante ed utile per coloro che operano sul web; in modo particolare vogliamo porre l’attenzione su 5 degli strumenti più importanti per analizzare un sito: l’aspetto della ricerca, i backlink, le query di ricerca, l’usabilità mobile e le cosiddette crawl errors. Scopriamole nel dettaglio
Con lo strumento aspetto di ricerca si riesce a scoprire come il proprio sito web venga visualizzato dagli utenti, in modo da poter comprendere qual è il risultato finale del proprio lavoro. Similmente con i backlink si scopre come il sito è collegato all’esterno, ovvero quali sono i siti che rimandano alle pagine del nostro sito; con questi strumenti è molto più semplice capire come intervenire per aumentare il traffico. Con lo strumento per l’analisi delle query di ricerca, invece, si ha la possibilità di vedere quali sono le keyword (le parole chiave) che portano gli utenti sul nostro sito. Grazie all’usabilità mobile si ha la possibilità di verificare se e come le pagine del nostro sito vengono visualizzate su dispositivi mobile; questa è una funzione molto importante considerando che la maggior parte delle ricerche web vengono effettuate da smartphone e tablet e sempre meno dai pc. Infine con le crawl errors, ovvero le pagine di errore 404, si scopre quali sono le pagine del sito che non funzionano e vi si può intervenire per risolvere il problema e rendere il sito perfettamente funzionante.
Effettuare l’analisi
Per completare l’analisi del sito web che ci interessa tramite Google Webmaster Tools è sufficiente accedere al portale (tramite le proprie credenziali dell’account Google) e scegliere quale modalità di verifica utilizzare. È possibile scegliere di caricare un file sul server, utilizzare l’account di Google Analytics, aggiungere un record DNS o in alternativa aggiungere un meta tag nel codice HTML del sito.
Una volta effettuata l’analisi del proprio sito è molto più semplice lavorarci sopra, individuare e programmare strategie di crescita. Perché un sito funzioni e sia utile per gli utenti (e quindi lo visitino) non è importante solo che quel sito sia ben fatto, ma anche che in esso vi siano dei contenuti di qualità e che siano interessanti per gli utenti e conformi alle loro richieste. Grazie a Google Webmaster Tools è possibile avere una grande quantità di dati da analizzare e perfezionare la propria attività e la propria presenza online.