E-commerce e dropshipping: cosa conviene?

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Stai pensando di lanciare un business online e non sai se aprire un e-commerce o un sito in dropshipping?

Abbiamo chiesto a Daniele Caroppo, titolare di SalentoFactory.com, Agenzia web di Lecce specializzata nella realizzazione di siti web, di parlarci delle principali differenze tra i due sistemi di vendita online.

Dal nostro incontro sono emersi spunti interessanti e tante informazioni utili, che abbiamo utilizzato per scrivere questo approfondimento.

Perché oggi vendere online è un’opportunità vincente?

Negli ultimi anni dieci, gli shop online sono aumentati in modo esponenziale, così come anche il giro d’affari, passato da 1,7 miliardi agli attuali 54,2 miliardi di euro di fatturato totale, con un aumento del 13% rispetto al 2022.

Una crescita che ha interessato anche il nostro Paese e che porta sempre più persone ad avvicinarsi al business.

“Il digitale abbatte ogni barriera geografica e offre molte opportunità anche a quelle realtà più piccole, permettendogli di espandersi e competere anche con brand più grandi”. – Ha spiegato Caroppo.

Ed effettivamente è così, in poco tempo abbiamo visto piccole attività locali realizzare un e-commerce e proporre la propria offerta online.

Ma sono aumentati anche i siti in dropshipping, che hanno permesso a chiunque voglia provare a lanciare il proprio business, di farlo abbattendo i costi di magazzino.

“Un fenomeno interessante. Basti pensare che circa il 25% delle vendite online sono ottenute tramite un modello di dropshipping. Anche nella mia web agency, abbiamo notato un incremento delle richieste, oggi tanti clienti ci chiedono di realizzare siti in dropshipping e di supportarli nel lancio del loro business”. Ha concluso Caroppo.

Differenze tra e-commerce e sito in dropshipping

La differenza più evidente è l’assenza o presenza del magazzino e il suo inventario. Negli e-commerce tradizionali, è l’azienda a provvedere a spedire la merce, cosa che non avviene nel dropshipping.

In questo caso, infatti, i compiti di imballaggio e spedizione della merce sono svolti direttamente dal fornitore. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le altre differenze.

E-commerce tradizionale:

  • Gestione diretta di branding, prodotti e customer experience. Ciò comporta un maggiore investimento iniziale, tempo e sforzo, ma offre una libertà totale nella personalizzazione dell’offerta al cliente.
  • Costi di avvio più alti. L’e-commerce richiede un investimento iniziale significativo per la gestione delle scorte e la spedizione dei prodotti.
  • Maggiori responsabilità sulla decisione dei prodotti, l’approvvigionamento, la creazione del sito web, il marketing, la gestione dell’inventario e del servizio clienti.

E-commerce in dropshipping:

  • Non richiede la gestione fisica dei prodotti, quindi ha costi iniziali minori, ma offre meno controllo sulla qualità e la spedizione, influenzando potenzialmente la reputazione del brand.
  • Minore influenza sul processo di vendita e sul branding del prodotto, con la necessità di affidarsi a fornitori terzi per la spedizione degli ordini ai clienti.
  • Minore impegno logistico. È sufficiente scegliere una nicchia di mercato e selezionare i fornitori.

Entrambi i modelli presentano pro e contro che devono essere valutati sulla base degli obiettivi di business e delle risorse disponibili.

Abbiamo visto che la differenza principale tra e-commerce e dropshipping riguarda principalmente il controllo sull’intera esperienza di vendita e sulla catena di distribuzione.

Fare dropshipping è più semplice?

Senza dubbio, il modello di business è più semplice e snello. Il titolare del sito in dropshipping ha meno responsabilità e obblighi.

La sua attività principale è quella di curare il sito web e occuparsi delle strategie di marketing per promuoverlo e raggiungere il target di riferimento.

Se è vero che non avere tutti gli adempimenti dell’e-commerce tradizionale, permette a chiunque di avere l’opportunità di lanciare il proprio business online, dall’altra parte, le difficoltà di ottenere successo sono le stesse.

Infatti, in entrambi i casi la cosa più importante è ottenere visibilità e aumentare le vendite. Questo è possibile lavorando sul posizionamento del sito sui motori di ricerca.

“Non è possibile lanciare un sito web di successo senza investire in visibilità. Il posizionamento SEO, così come le altre attività promozionali, ad esempio, il social media marketing, sono fondamentali per arrivare al target di riferimento. Non basta creare l’e-commerce, i potenziali clienti devono poterlo trovare. Questo vale anche per chi decide di fare dropshipping”. Ha spiegato Caroppo.

Quale modello scegliere?

Molto dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere e dal budget iniziale a disposizione per lanciare il business.

Per investimenti molto ridotti, solitamente, è preferibile un sito in dropshipping, perché offre la possibilità di avere a disposizione tantissima merce da proporre ai clienti, senza l’obbligo di acquistarla in anticipo e creare un vero e proprio magazzino.

Se la somma da investire è molto alta, si può valutare il modello di e-commerce tradizionale.

In entrambi, ci sono dei punti  in comune che non vanno tralasciati:

  • Studio di settore, del mercato e del target di riferimento;
  • Passaggi burocratici e fiscale per l’avvio dell’attività;
  • Creazione di un sito web;
  • Pianificazione di una strategia di marketing per far conoscere il brand e attirare potenziali clienti.

“È importante valutare ogni aspetto prima di lanciarsi nel commercio online. Bisogna studiare bene il mercato, conoscere la buyer persona e creare un sito web ottimizzato e fruibile per i dispositivi mobili, supportato da attività di marketing ad hoc.

Per questa ragione, è meglio rivolgersi a dei professionisti del settore, in modo da evitare sprechi di budget e scongiurare fallimenti ancora prima di partire”. Ha concluso Daniele.