Tutto su Google Lighthouse

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Chi è interessato a creare un business su internet non può prescindere dall’utilizzo di Google Lighthouse.

E’ questo uno strumento che il colosso tecnologico di Mountain View in California, ha messo a punto per permettere di analizzare in maniera rapida qualsivoglia indirizzo URL.

Il programma assicura al termine dell’analisi, un esauriente report.

Una volta inserito l’URL nel programma lo stesso restituisce una serie di SEO audit che riguardano gli aspetti più importanti della navigazione nel sito interessato.

Insomma, per dirla tutta, la user experience viene analizzata in maniera così capillare che i dati che emergono permettono uno studio globale ed efficace per l’elaborazione delle migliori e più efficaci strategie di digital marketing.

L’analisi che Google Lighthouse, così come spiegato in modo dettagliato sul sito ufficiale di google “https://developers.google.com/web/tools/lighthouse/“, realizza poggia su cinque aspetti fondamentali alla base della costruzione di un sito web:

  • performance
  • progressive web app
  • accessibility
  • best practices
  • SEO

    Performance

    Nella sezione riguardante la performance viene analizzata la prestazione del sito. In buona sostanza, viene passato al pettine il tempo impiegato per il rendering iniziale della pagina, il tempo impiegato per interagire con il sito, lo speed index che è il tempo medio con il quale vengono visualizzate le pagine di un sito.

Ci sono ulteriori parametri che vengono studiati dal programma e sono dati determinanti capire la velocità con cui si rende disponibile la pagina web.

Tra questi possiamo citare:

  • Minimizzare css
  • Minimizzare js
  • Caricare il codice Javascript in modalità asincrona
  • Ottimizzare le immagini
  • Abilitare la compressione Gzip
  • Sfruttare la caching del browser

Tutti questi aspetti sono approfonditi in modo accurato sull’articolo pubblicato su: https://posizionamentomdr.it/seo/speed-test-google

Progressive Web App

Per progressive web app si intende la capacità del sito di essere sfruttata da un cellulare, un tablet, comunque un apparecchio mobile.
Google Lighthouse analizza la pagina web per capire le sue potenzialità.

Ad esempio, quella di ruotare lo schermo del cellulare senza influire sulle prestazioni.

Insomma, i progressive web app servono per migliorare e facilitare la navigazione off line dei contenuti che hai creato o scaricato sulla tua web pages.

La struttura su cui lavorano poggia su tre corpi principali:

– server worker che è uno script frapposto tra il client ed il servel e funge da strumento di caching per permettere al browser di memorizzare tutte le parti del sito anche se non lo si è visto nella sua interezza.

– app shell è il contenitore dove sono pubblicati i contenuti e dove vengono memorizzati per essere richiamati a richiesta dell’user.

– json manifest che è un semplice file che contiene le informazioni base dell’app che vengono richiamate dal browser per far funzionare al meglio la progressive web app.

I vantaggi che propone un sito potenziato con progressive web app sono diversi i principali sono legati al:

seo, i contenuti del sito sono indicizzati dai motori di ricerca

performance, i progressive web app potenziano notevolmente le capacità di risposta del sito velocizzandolo in ogni sua parte

lead, i potenziali clienti che atterrano su un sito che dispone di progressive web app molto spesso decidono di convertirsi. Un recente studio quantifica in un +12 per cento l’aumento di conversioni.

L’accessibility è una fattore determinante per stabilire la bontà e le prestazioni di un sito web.

Diventa così importante conoscere se il sito dispone di un’applicazione screen reader, se abbia le caratteristiche corrette per essere disponibile anche a chi è soggetto ad un handicap come cecità, sordità, ipovisione.

Chiunque deve avere il diritto di accedere a contenuti digitali o in rete, ma questo non deve essere solo di ausilio alle persone che presentano degli handicap.

Le statistiche recenti ci dicono che oltre il 70 per cento delle persone affetta da un handicap abbandona il sito se questo non è accessibile. Sono potenziali clienti che vanno via, opportunità che svaniscono.

Inoltre, gli user che non soffrono di un handicap ma navigano in siti strutturati per essere accessibili affermano che la navigazione è più scorrevole e lineare.

Best Practices

Google che è il cuore pulsante del mare infinito che è internet sta attuando una politica volta ad incentivare l’installazione del certificato SSL sui vari siti web.

Le Best Practices sono quell’insieme di accorgimenti, come avere a disposizione un certificato SSL, per poter essere sempre più valorizzato all’interno del motore di ricerca.

Non basta, allargando la sfera d’azione possiamo far rientrare in questa colonna portante del Google Lighthouse anche un servizio di email marketing automatizzato, l’analisi dei dati di navigazione dei tuoi visitatori, il servizio di automazione per l’interazione del lead con il brand, una vera manna per chi opera nel settore dell’e-commerce perché questo permette di creare delle buy personas che seranno fondamentali nella creazione di una strategia di marketing.

SEO

Infine, il SEO che è la parte che il pillar che interessa di più quanti intendono lavorare con la rete per migliorare il proprio business.

Le tecniche SEO sono importanti per il posizionamento delle pagine web all’interno dei motori di ricerca.
La visibilità del sito è quindi un fattore determinante all’interno del report di Google Lighthouse.
In ambito di marketing la battaglia tra tutti i marketer si gioca su questo terreno. Le aziende spendono buona parte dei budget dedicati alla costruzione del proprio sito web per avere un posizionamento molto alto al fine di poter gestire al meglio tutte le tecniche di marketing on line che puntano alla conversione dei lead in clienti fidelizzati.

In buona sostanza, abbiamo visto che per avere un sito che sia contemporaneamente veloce, affidabile, ben posizionato sono due i fattori cruciali:

la conoscenza informatica e di programmazione necessaria per poter avere un sito che sia veloce, rapido, adattabile anche sugli apparecchi mobili, performante, accessibile, e soprattutto, che vi sia la capacità di strutturare il proprio spazio web in maniera tale da riuscire ad avere sempre la massima visibilità.
Un consulente SEO specialist che abbia delle solide basi in programmazione è in grado di sfruttare al massimo le potenzialità offerte da Google Lighthouse riuscendo ad avere il meglio da tutti e cinque i pilastri su cui poggia il programma messo a punto dalla Google.