Come spiegare al capo della propria azienda l’importanza del SEO
Il lavoro del SEO specialist è sopravvalutato e sottovalutato al tempo stesso. Chi non se ne intende di questa materia pensa spesso che l’aumento della rilevanza di un sito web sia un risultato immediato di una singola iniziativa e parimenti, che l’iniziativa umana possa avere lo stesso valore di un plugin. Come fare allora per spiegare al proprio superiore, capo o manager che sia, l’importanza del SEO? Lo abbiamo chiesto ad Alessio Ippolito, amministratore e consulente SEO della Alessio Ippolito Srl, che ci ha fornito 4 punti chiave per la suddetta comprensione.
1) Il SEO coinvolge l’azienda a 360°
Non bisogna pensare che esso riguardi solo ed esclusivamente il sito aziendale perché ogni azione, sia essa comunicativa o non, sia essa online oppure offline, finirà con l’influenzare, in bene o in male, il posizionamento sui motori di ricerca. Occorre quindi allineare tutti i vari elementi, tra cui i contenuti, i prodotti e la comunicazione, ed avere un approccio strutturato. L’attività di SEO comprende l’attività di comprensione dei bisogni del consumatore, bisogni che spesso sono latenti. Ecco che si rende necessario avere un approccio strutturato per adattarsi al meglio alle esigenze degli utenti.
2) La qualità conta
In poche parole, il SEO è un aiuto, non un sostituto, non può dunque sostituirsi ad un buon prodotto, che è fondamentale. Deve essere la base. Scalare le posizioni nel ranking di Google è possibile, ma Google stesso valuta il grado di soddisfazione degli utenti quando visitano una pagina e tenderà a dare meno importanza, e quindi visibilità, a quelle che non incontrano l’interesse degli utenti. In questo caso il SEO può fornire il suo contributo nella comprensione dei bisogni degli utenti, in modo da capire quindi quali sono i prodotti che non vengono particolarmente apprezzati.
3) Non abusare dei plugin
Un’attività di SEO come si deve è data da tutta una serie di piccole attività, come la progettazione dell’architettura del sito per esempio, o la link building. Non si può dunque affidare tutto ad un plugin, come Yoast che si trova su WordPress. L’importanza e la comodità di plugin di questo tipo è indubbia, tuttavia possono essere utili per blog o piccole pagine personali, non per un sito aziendale.
4) Risultati misurabili
Uno dei punti più importanti per far capire che non si può non fare SEO è dato dal fatto che ogni azione o attività è misurabile. A tal proposito, Timothy Carter di AudienceBloom, è dell’opinione che il SEO è il miglior investimento di marketing in un arco temporale lungo e che non è vero che i risultati dell’ottimizzazione SEO non possono essere quantificati, come sostengono in molti. Un buon punto di partenza è stabilire una tattica, vale a dire fissare dei KPI in fase iniziale e monitorarli per tutto il periodo con una certa costanza. Infatti, al momento della definizione della strategia di ottimizzazione ciò che fa la differenza è ragionare sui numeri. Ciò è utile per stabilire di volta in volta le azioni da intraprendere…e questo un plugin da solo non è in grado di farlo!